Nicola D'Amore - Art Director, Motion Designer

Be Original – La mia intervista a Mediastars

Senza titolo

Be Original – “Come conferire personalità alla marca creando un punto di distinzione nel contesto generale
La mia intervista a Mediastars :

Cosa significa oggi essere originali? Quali sono le caratteristiche che rendono unico un brand? Come mixare questi criteri per garantire il successo di una campagna?

In merito al concetto di “originalità” ci sarebbe molto su cui dibattere, ma il più delle volte l’associazione che si fa dell’essere originali equivale all’essere diversi. Non per fare della filosofia spicciola, ma più che essere dissimili, in un mondo in cui tutti cercano di assomigliarsi, o peggio di imitarsi, dovremmo invece parlare dell’essere unici… e questo, purtroppo, in termini di brand e di campagne ADV è un risultato davvero difficile da ottenere.

Come sempre, tutto parte da un’idea, ed ogni volta siamo convinti che sia realmente quella “vincente”, quella per l’appunto “originale”, ma appena ci fermiamo ad analizzarla attentamente ci rendiamo conto che, almeno in parte, tale idea è figlia di idee già viste e realizzate da altri che, semplicemente, risiedeva nascosta in quelli che vengono definiti “i cassetti della memoria”.

Forse è proprio per questo motivo che anziché concentrarci sul “Be Original”, alla fine finiamo per realizzare campagne “Be Different”. Come recitava una famosa frase di Bob Marley: “Se ascolti gli altri cantanti, finisci per imitarli e io voglio rimanere originale. Imparo di più dal guardarmi intorno che dall’ascoltare la musica degli altri.”

In conclusione, credo che l’unica cosa che sappia realmente dare un valore aggiunto ad un Brand ed a una campagna ADV, sia la capacità di sapersi rinnovare, sorprendere ed emozionare.

I Social Network sono già in crisi? La tecnologia è un limite per l’espressione in comunicazione? Com’è possibile sfruttare le potenzialità dei canali digital in modo creativo?

Di sicuro viviamo un periodo di stallo, o meglio di saturazione, determinato da un uso quotidiano e spasmodico dei social network, ma in tutta onestà, non credo che si possa parlare di vera crisi.

Come sappiamo, i canali social, ad oggi, costituiscono un metodo importante e quasi imprescindibile per un “Brand” che voglia creare dialogo, interazione e fidelizzazione con gli utenti, ma la cosa difficile da fare, in realtà, è saper utilizzare la tecnologia che abbiamo a disposizione per trasmettere al meglio un determinato messaggio.

Più che di crisi dei social, parlerei di crisi di idee, perché, come sempre, ciò che fa la differenza nel mondo della comunicazione è il sapersi distinguere con estro ed imparare a sfruttare efficacemente la tecnologia per garantirsi un varco verso il futuro. Più che essere un’opportunità da cogliere, dovrebbe diventare un obiettivo cui puntare.

Come si sta adattando la comunicazione per arrivare ai giovani? Come si adegueranno i brand per conquistare i consumatori del futuro?

Più che adeguarsi, credo che la comunicazione abbia bisogno di evolversi. Il “come” è il grande quesito che tutti noi ci troveremo ad affrontare negli anni a venire. Per conquistare quella fetta di mercato (che i giovani di domani costruiranno), è fondamentale che i brand inizino a concepire loro stessi, la propria immagine ed il personale modo di comunicare, in maniera totalmente differente da come la concepiamo oggi: ”Beh, forse è più facile a dirsi che farsi, eh?”.

Leave a Comment.