Nicola D'Amore - Art Director, Motion Designer

We trust in – La mia intervista a Mediastars

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We Trust in – “Ispirazione e produzione creativa. L’ispirazione ci accompagna, e come si dice non dà preavvisi, la produzione spesso conferma le idee e il lavoro di team produce sempre i migliori risultati. La mia intervista a Mediastars:

Come nasce l’ispirazione, per un creativo di oggi? Dove traiamo la nostra “ispirazione” che ci porta a rivelare ciò che esiste ma è nascosto?
Con il rischio di apparire banale, credo che, l’ispirazione per un creativo, nasca sempre da una intuizione, da un piccolo barlume di luce che si accende in un particolare momento, ed è in quel preciso istante che l’idea viene alla mente come uno schiocco di dita e, come tale, è in grado di accendere un sistema mentale fatto di conoscenza, di sapere e stracolmo di curiosità. Probabilmente il vero motore dell’ispirazione creativa è proprio la curiosità, senza la quale, nessun frammento di vita avrebbe il giusto valore e nessuna capacità organizzativa saprebbe trasformare un’idea in un nuovo progetto creativo. È prendendo spunto dalla quotidianità, dalla vita stessa e dal nostro bagaglio culturale che arricchiamo la nostra esperienza visiva e le nostra capacità comunicativa giorno dopo giorno, andando ad ampliare il nostro sapere, quel “know how” indispensabile a mostrarci, nel momento giusto, l’intuizione perfetta, in grado di trasformare una semplice idea in un nuovo progetto creativo. È solo tramite questo processo che l’ispirazione è in grado di rivelare ciò che esiste e che fino a quel preciso momento è rimasto semplicemente nascosto all’interno della nostra mente.

Come riconoscere la consapevolezza delle proprie competenze nel nostro ambito lavorativo? Come misurarsi con questo aspetto nello svolgimento dell’attività professionale?
Anche se non è sempre semplice da fare, è una domanda alla quale ognuno di noi dovrebbe rispondere in maniera del tutto oggettiva, giorno dopo giorno. Personalmente, credo che in ambito professionale saper riconoscere i propri pregi e soprattutto i propri limiti sia l’unico modo per essere consapevoli delle proprie competenze. Avere un riscontro quotidiano tra ciò che richiede il mercato e le proprie “skills” è l’unico modo per non rimanere indietro ed essere pronti ai cambiamenti che ci impone il mercato. Così come l’ispirazione può essere considerata la forza, che ci spinge ad uscire fuori dagli schemi e guardare oltre, la consapevolezza è il senso critico che deve tenerci ancorati ai nostri limiti, perché da professionisti, dovremmo imparare ad evolverci continuamente, colmando il gap con i nostri competitor cercando di andare oltre, continuando ad investire sulla nostra formazione professionale e cercando di immaginare nuovi possibili sviluppi che ci consentano di essere degli “innovatori” e mai degli “inseguitori”.
 
Nel nostro mondo condiviso non ci si può più permettere di agire da soli. Con chi costruire alleanze per rispondere alle esigenze del mercato di oggi?
Di sicuro viviamo un periodo particolare, determinato da un uso quotidiano spasmodico dei social network che, come sappiamo, fondano il proprio successo proprio sul concetto di “condivisione”. È la nostra intera vita ad essere condivisa; ogni singolo strumento digitale che usiamo, nasce con lo scopo di condividere informazioni. Creare dialogo, interazione, fidelizzazione con gli utenti e sapersi distinguere con originalità sfruttando al meglio la tecnologia per aprirsi un varco verso il futuro, più che essere un’opportunità è un obiettivo imprescindibile per ogni azienda che vive di comunicazione. Rispondere alle esigenze del mercato di oggi, lavorando da soli, credo sia un concetto utopico, perché non si è in grado di tener testa autonomamente alle tante, troppe richieste che il mercato ci impone, motivo per cui, è necessario lavorare in team, condividendo conoscenze e competenze, costruendo i propri successi attraverso un sano lavoro di squadra. È partendo da questa esigenza che dovremmo prima di tutto fare un piccolo passo indietro, “mettere da parte l’io”, con i nostri obiettivi personali e ragionare in grande, pensando ad un “noi”, condividendo un unico obiettivo in grado di costruire un’alleanza che, basata sulle singole abilità, riesca a far emergere la forza del gruppo.

 

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